2015-09-16
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 81/2015 si pone fine alla sopravvivenza dei contratti a progetto.
La scadenza del 31.12.2015 diventa perentoria per la loro estinzione o, secondo quanto previsto dal Jobs Act, alla loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato.
Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2016 tutte quelle collaborazioni in atto che si traducano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente, anche con riferimento ai tempi e luoghi di lavoro, saranno ricondotte nel lavoro subordinato.
Le condizioni ostative dettate dalla norma restringono notevolmente le possibilità di futuro utilizzo delle collaborazioni coordinate e continuative (avviate dalla Legge Biagi) e, con buona probabilità, la popolazione dei collaboratori a progetto (stimata in ca. 500.000 unità) in buona parte si troverà senza lavoro.
Il provvedimento ci porta indietro di molti anni, perché non tiene conto dell’evoluzione del lavoro e della necessità di sviluppo di formule alternative al tipico lavoro subordinato, richieste non solo dalle imprese, ma anche dagli stessi lavoratori.
Ciò malgrado, in deroga alle limitazioni legislative potranno intervenire i contratti collettivi nazionali, che potranno, in sede di rinnovo, o attraverso specifico accordo, prevedere specifiche forme di collaborazione in armonia con il dettato normativo.
Sarà compito della nostra categoria, i Consulenti del Lavoro, a garanzia delle imprese, valutare con attenzione le future collaborazioni e ratificarne i contenuti, con necessaria cautela e l’occhio attento ad evitare violazioni normative.
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STUDIO BRIGANTE
Consulenza del Lavoro ‒ Amministrativa ‒ Fiscale