Studio Brigante

Consulenza del lavoro - Amministrazione del personale

Lo riconoscete?

2020-04-27

 

Lo riconoscete?

Si, è proprio lui, il Presidente Conte, il miracolato da Padre Pio, giustamente coadiuvato dall’esperto latinista del coronavairus e dal romano detto smile for ever, senza dimenticare il fofo-dj alla giustizia (che ha permesso, con spese a carico dei cittadini, la scarcerazione già di 40 pericolosi mafiosi presso le loro abitazioni) e l’adeguato portavoce del Presidente, Casalino, reduce ed esperto del Grande Fratello.

Il Presidente, già nel mese di marzo ha assicurato davanti alle televisioni che le casse integrazioni sarebbero arrivate entro il 15 aprile e ad oggi tutto questo non è avvenuto.

Noi Consulenti del Lavoro ci siamo massacrati di lavoro, giorno e notte, sabati e domeniche, per accelerare le procedure di cassa integrazione, casse in deroga, FIS e FSBA artigiani per i nostri clienti, con evidenti difficoltà: basti pensare alle continue disconnessioni del sito Inps (alcune pratiche sono state rifatte 4/5 volte!), il mancato funzionamento del fondo Artigiani e l’assoluto silenzio dei numeri telefonici destinati all’assistenza, senza dimenticare che la Regione Lombardia ha avviato il sito destinato alle casse in deroga soltanto il 5 aprile scorso e che al momento non ha soddisfatto alcuna domanda (come da statistiche regionali pubblicate); peraltro, anche l’assistenza telefonica della Regione non ha risposto alle richieste di assistenza, prevedendo poi solo un help desk con messaggi vocali, cui ha risposto dopo circa 10 giorni: complimenti per “l’eccellenza”

Sono continue le richieste dei lavoratori che ci arrivano in Studio, ma di pagamenti a loro favore nessuna traccia; eppure il Presidente Conte ha annunciato in televisione di aver messo a disposizione “una potenza di fuoco”, che ad oggi è servita soltanto ad uccidere nel breve migliaia di piccole imprese.

E per completare l’opera di un Governo di dilettanti allo sbaraglio, si aggiungono i rifiuti delle banche al pagamento anticipato di 1.400 euro per i lavoratori in cassa a zero ore, in quanto non soddisfa la presentazione di avvenuta presentazione della domanda di cassa da parte delle aziende, ma si pretende copia dell’autorizzazione Inps, purtroppo ancora non pervenuta.

Stessa richiesta viene fatta in caso di richiesta di sospensione dei mutui, per cui le promesse fatte ai lavoratori sono soltanto sulla carta e dimostrano ancora una volta l’incapacità di gestire un contingente problema delle famiglie.

In questo contesto di grave condizione sociale, meritano una citazione quegli imprenditori e professionisti benestanti che si sono affrettati a chiedere l’assegno di 600 euro, pensando che lo Stato sia un’entità degli altri e che non importa se ci sono famiglie che oggi e per il prossimo futuro potrebbero non essere in grado di mettere insieme due pasti al giorno; inviterei questi signori a farsi un esamino di coscienza!

Resta aperta una domanda: gli italiani meritano di essere guidati da personaggi che non hanno mai avuto una storia lavorativa e che necessitano di centinaia di esperti e task force per emettere provvedimenti?


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