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E-mail per scopi personali: licenziamento?

2016-01-13

La Corte europea dei diritti umani ha sancito con una sentenza che l’uso della mail aziendale o altri sistemi di messaggistica per scopi personali è passibile di licenziamento.

L’argomento ormai da lunghi anni è stato oggetto di controverse interpretazioni, sostenute da un lato dal principio del diritto di proprietà delle attrezzature aziendali e, dall’altro, dal diritto alla privacy del personale.

Tra i differenti orientamenti giurisprudenziali, la recente dottrina tutelativa della proprietà aziendale degli strumenti di lavoro risulta prevalente.

E’ certo che se l’uso della posta aziendale per scopi personali fosse automaticamente motivo di licenziamento pochi lavoratori resterebbero al lavoro, per cui, onde evitare facili provvedimenti, è utile fare alcune valutazioni.

E’ corretto il licenziamento?

Innanzitutto è indispensabile distinguere l’occasionalità dell’uso della mail per fini personali dal sistematico abuso, circostanza che il datore di lavoro può rilevare attraverso controlli sul sistema informatico. A tale proposito, sarebbe opportuno rilevare che, malgrado decaduto l’obbligo di redazione da parte delle aziende del “Documento Programmatico sulla Sicurezza dei dati”, le aziende dovrebbero aver mantenuto attivo il c.d. “Disciplinare Interno”, relativo alle norme interne aziendali previste nell’uso della posta elettronica e internet, consegnandone un esemplare controfirmato da ogni lavoratore.

Solo con l’accertamento della reiterata violazione delle norme aziendali si potrà ricorrere alla sanzione del licenziamento per giustificato motivo soggettivo o addirittura, nei casi di evidente danneggiamento all’azienda, per giusta causa.

Vale la pena di ricordare che una norma della precedente legge Fornero ha previsto, ove possibile, l’aspetto “conservativo” del rapporto di lavoro, pur attraverso azioni sanzionatorie, in luogo di provvedimenti di risoluzione

A seguito della sentenza della Corte europea la magistratura del lavoro sarà posta di fronte a sempre più difficili valutazioni sulla sostenibilità di licenziamenti per l’uso personale della posta elettronica aziendale.

Un consiglio: valutare con attenzione i singoli casi per evitare sonore sconfitte in giudizio.

 

 

 


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