Studio Brigante

Consulenza del lavoro - Amministrazione del personale

Il governo per il popolo

2019-10-31

Tra i vari provvedimenti del governo, l’ultima novità è l’aumento dei valori di fringe benefits connessi all’uso promiscuo dell’autovettura in dotazione ai dipendenti.

Attualmente la dotazione auto ad uso promiscuo genera una tassazione agli utilizzatori in misura del 30% dell’importo relativo ad una percorrenza annua di 15 mila chilometri; questo nuovo balzello innalzerà la percentuale al 100%, triplicando l’importo soggetto a tassazione a carico dei dipendenti e incrementando automaticamente e sensibilmente il costo del lavoro.

Conseguenze naturali, se un simile provvedimento diventerà definitivo, è che a fronte di una sensibile riduzione dello stipendio, i lavoratori beneficiari chiederanno di revisionare il trattamento economico e le aziende ne subiranno un maggiore onere contributivo.

Peraltro, non sono possibili soluzioni alternative, in quanto l’autovettura ad uso promiscuo può essere concessa in dotazione per due specifici motivi, quali un riconoscimento incrementativo del trattamento economico non più derogabile dal datore di lavoro, oppure quale dotazione espressamente funzionale all’attività del lavoratore, quali la promozione vendita di prodotti o attività che comunque comportano sistematiche attività fuori sede; venuto meno l’aspetto funzionale, la dotazione auto può venir meno.

Malgrado gli annunci destinati a favorire i lavoratori e al contenimento del costo del lavoro, un provvedimento simile va certamente in controtendenza, senza considerare le nuove imposte sugli zuccheri (definita sugar tax per essere più europei) mistificate da intenti salutistici, la plastic tax, per un forte senso di rispetto ecologico, nonchè la perdita dei benefici fiscali oltre un certo reddito (si parla di 120.000 annui) quali spese mediche, spese scolastiche e probabilmente altro.

Un invito alle parrocchie: mettete i lucchetti sulle cassette delle elemosine, perché non si esclude che il governo vari la oremus tax, con un prelievo delle offerte!

Siamo alla frutta!! Ma attenzione, perché molti frutti contengono zucchero e questo potrebbe allettare il governo a metterci un’imposta.

 

 


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